Sono utili? Hanno controindicazioni? Quali sono le soluzioni migliori?
I comuni farmaci antinfiammatori, come aspirina e ibuprofene, sono “quasi completamente INUTILI” contro il mal di schiena, che è considerato la maggiore causa di disabilità nel mondo. E’ quanto emerge da un’analisi di 35 sperimentazioni randomizzate, che hanno coperto oltre 6000 persone che usavano antidolorifici antinfiammatori. Condotta dal George Institute for Global Health di Sydney, ha rivelato che i farmaci noti collettivamente come FANS, offrono benefici APPENA SUPERIORI AI PLACEBO.
Lo studio, pubblicato su Annals of the Rheumatic Diseases, indica che su 6 pazienti trattati con farmaci antinfiammatori, solo 1 ha ricevuto benefici clinicamente importanti nel breve termine. E i benefici erano superati da gravi effetti collaterali, come ulcere gastriche e sanguinamento.
Due anni fa una simile ricerca degli stessi studiosi aveva concluso che il PARACETAMOLO (la tachipirina) – da tempo raccomandato come farmaco di prima scelta per il dolore vertebrale – ha scarso effetto analgesico mentre quasi QUADRUPLICA l’incidenza di funzioni epatiche anormali.
Un terzo gruppo di farmaci, gli OPPIOIDI, è risultato poco più efficace dei FANS, generando però effetti collaterali ancora più gravi. Gli oppioidi forniscono “modesto” sollievo al dolore lombare cronico, ma i benefici “non sono clinicamente importanti”. Molti pazienti hanno smesso di usarli perché non potevano tollerare gli effetti avversi.
Gli antidolorifici NON sono una risposta al dolore alla schiena, avvertono i ricercatori.
“I risultati mettono in luce la necessità urgente di dedicare più attenzione alla prevenzione”.
Il mal di schiena è la principale causa di disabilità in tutto il mondo ed è comunemente gestita prescrivendo farmaci anti-infiammatori, come abbiamo visto poco utili sia nel breve che nel lungo periodo.
L’attività fisica regolare aiuta a tenere lontano il dolore alla schiena e le persone dovrebbero scegliere l’ESERCIZIO E LA TERAPIA MANUALE come primo approccio terapeutico.